1 maggio ad Assisi. I sindacati chiedono pace, e sicurezza per i lavoratori "Basta 1300 morti all'anno". La mamma di Luana "Non si può festeggiare, sul lavoro una vera guerra!"

di redazione 01/05/2022 CULTURA E SOCIETÀ
img

 La Manifestazione nazionale per il Primo maggio di Cgil, Cisl e Uil, quest'anno si svolge ad Assisi, in piazza San Francesco.

Ad accompagnare la giornata è lo slogan "Al lavoro per la pace".

In piazza i tre segretari generali, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombarbieri, che verso mezzogiorno prenderanno la parola dal palco, dopo le testimonianze di sei delegati sindacali di diverse categorie ed il saluto del Custode del Sacro convento di Assisi, fra Marco Moroni.
    Nel pomeriggio il tradizionale concertone, promosso dai sindacati, che torna in piazza San Giovanni a Roma. Al centro della manifestazione i temi della pace, del lavoro e della crescita del Paese, dei salari e delle pensioni, della lotta alla precarietà e della sicurezza. La Festa dei lavoratori quest'anno sarà per i sindacati anche l'occasione per chiedere di fermare la guerra, con un appello alla comunità internazionale e all'Onu per favorire il negoziato tra la Russia e l'Ucraina e per il cessate il fuoco.

"Il messaggio di questo Primo maggio è innanzitutto che bisogna fermare questa guerra assurda voluta da Putin e impedire che diventi una guerra mondiale". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, arrivando in piazza ad Assisi per la manifestazione dei sindacati in occasione del Primo maggio. Sul piano dell'occupazione, "bisogna affermare la centralità del lavoro e dei diritti e una politica che superi la precarietà", sottolinea Landini.

Sostenere "la centralità del lavoro. Lavoro dignitoso, di qualità, contrattualizzato. Lavoro sicuro. Sono oltre 1.300 le vittime ogni anno nelle nostre fabbriche, nei campi, sui cantieri. Non abbiamo più sangue da dare". Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, dalla manifestazione per il Primo maggio ad Assisi, chiedendo di fermare questa "lunga scia di sangue. Chiediamo al Governo di mettere in cima alle priorità un grande piano che azzeri questa conta vergognosa", aggiunge Sbarra.

"Abbiamo incontrato il presidente Draghi che si era detto disponibile ad un confronto strutturato, domani però se il Cdm approva il provvedimento da 6 miliardi per famiglie, lavoratori e imprese e il governo non si confronta con le parti sociali allora probabilmebte deve andare a fare un po' di ripetizioni sul metodo del dialogo sociale". Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dalla manifestazione per il Primo maggio ad Assisi: "Quello - afferma - non è un confronto ma un'informativa, oserei dire che è una presa in giro".  

 

Il Primo maggio? "Non si può festeggiare: sul lavoro c'è una vera e propria guerra.

Lo dicono chiaro anche i dati, tre morti al giorno, hanno fatto una media, quindi i lavoratori cosa devono festeggiare?". 

E se lo fanno spero "facciano festa diversamente", "scendano in piazza anche loro" per avere in primo luogo "la sicurezza, un posto sicuro".
    Alla vigilia della festa dei lavoratori Emma Marrazzo torna a parlare delle tutele che mancano e di sua figlia Luana, che al lavoro ha perso la vita, a 22 anni: tra pochi giorni, il 3 maggio, sarà il primo anniversario dell'incidente nella ditta di Montemurlo (Prato) dove la giovane, già mamma di Alessio, che oggi ha 6 anni e che "è tutto lei", fu risucchiata nell'ingranaggio dell'orditoio a cui era addetta. Macchinario al quale, secondo l'inchiesta della procura di Prato, sarebbe stati disattivati i dispositivi di sicurezza. Il 3 maggio è anche il giorno in cui Emma Marrazzo compirà 54 anni: "Sarà bruttissimo, doppiamente, 'festeggeremo' sempre insieme - osserva amaramente - i nostri anniversari: il giorno del mio compleanno me l'hanno tolta, uccisa".
    "Spero che si riesca ad ottenere qualcosa - spiega la mamma di Luana, parlando del suo impegno perchè i luoghi di lavoro diventino più sicuri -. Io sarei contenta se mettessero le telecamere sul posto di lavoro", per avere più controlli e vedere cosa accade. E "servono poi maggiori controlli a sorpresa. E andare a parlare con gli apprendisti per che cosa sono stati assunti", come lo era Luana, per "rendere i lavoratori consapevoli delle loro mansioni": "dai contratti poi non risulta". E fare in modo che "siano sempre affiancati, non lasciati soli: sono ragazzi. A loro serve una formazione non sono teorica ma anche pratica, per spiegare che questi macchinari sono molto pericolosi e di stare molto attenti.
    Questo ti può salvare la vita. Mia figlia per due anni si è lamentata sempre: 'Questi macchinari sono mezzi tronchi' diceva, 'sola non mi potete lasciare, se viene un controllo vi fanno le multe'". Quelle sul lavoro, afferma, "sono morti che si possono evitare, morti violente come in una guerra" solo che l'arma che viene usata è la mancanza di "buon senso, di cuore", è la "disumanità immensa" di togliere i dispositivi di sicurezza ai macchinari.
    Martedì, per ricordare Luana, ci sarà alle 18 una messa nella chiesa di Santa Maria a Spedalino, nel comune di Agliana (Pistoia) dove Luana viveva con la famiglia. "Saremo là tutti insieme, la sua amica che arriva da Milano, i miei parenti dalla Calabria, tutti gli amici di qua" e Alberto, il fidanzato di Luana: "Siamo sempre insieme con Alberto - spiega Emma Marrazzo -, i sui genitori, le sue sorelle: si soffre tutti insieme, Luana era entrata nel loro cuore, la famiglia si era allargata prima e ora siamo più uniti che mai". E questo dà "serenità e tranquillità" al piccolo Alessio, "il solo che ravviva questa casa" che si è "spenta" da quanto Luana non c'è più: "Era una ragazza gioiosa, allegra, solare, la casa la riempiva tutta".


Tags:




Ti potrebbero interessare

Speciali